Dopo l’attacco all’accampamento a Ponte Alto, tutti si dirigono nuovamente a Jakaar per rifornirsi nuovamente. Più veloce è Sigfrido, il cui cervo non è stato rubato insieme ai cavalli degli altri. Passando per Jakaar si assicura che tutti del posto sappiano quel che è successo, chiedendo a tutti di avvisarlo nel caso in cui qualcuno notasse le persone come descritte o gli oggetti anch’essi descritti, e promettendo ricompense per chiunque possa aiutarlo. Da lì velocemente torna al Maniero, per riportare quanto accaduto ad Argun e procurarsi del denaro. Anche Bauta viene informata di quanto accaduto. Qui accade un piccolo alterco tra Argun e Sigfrido, che verra risolto solo se Sigfrido riuscirà a colpire una mela in testa ad un goblin. Purtroppo il tiro di Sigfrido, complice la fretta di ripartire e il proverbiale culo di Fede, è tremendamente sbagliato ed il goblin viene inchiodato al muro, attraverso la sua gole. I rapporto tra i due personaggi si fanno sempre più tesi….. Velocemente poi Sigfrido riparte per Jakaar e da lì nuovamente a Karvosti.
Intanto gli altri tre barbari, sono ormai giunti a Karvosti, ma è ormai notte e le porte non vengono aperte. Decidono quindi di accamparsi sul sentiero in salita, nonostante la notte si prepari fredda e umida…
La comunità di goblin al Maniero si allegrga con l’arrivo di un altro piccolo gruppo. La morte del capoclan rimane però un problema, e Fenya non è disposta a prendrne la guida. Saranno loro stessi ad eleggere il loro capoclan, mentre Fenya addestra uno dei nuovi arrivati come suo apprendista. Intanto Argun fà sue alcune arnie dei calabroni del Davokar, cercando per il momento di sistemarle all’interno del maniero, maggiormente protette e facilmente raggiungibili.
Sigfrido si accorda con gli altri tre apparteneti al Clan Ulfir di incontrarsi sotto la grande quercia fuori Jakaar tra una settimana per partire per Karvosti.